Roma e la repubblica romana

La capitale d’Italia si è aggiudicata più di 10 anni fa, il Bit tourism award 2009 nella categoria “città italiana”. E la città negli anni non solo si conferma la città più amata dai turisti per il suo bellissimo patrimonio architettonico, ma anche grazie alla ricchezza di mostre ed eventi proposti, capaci di sorprendere e coinvolgere turisti italiani e stranieri. Roma è erede di un passato glorioso, è stata capitale di un immenso impero quando in altri luoghi a malapena esistevano strutture statali. Moltissimi sono quindi i luoghi da visitare affittando degli alloggi a Roma anche per brevi periodi. Uno dei momenti più interessanti della sua storia fu quello della Repubblica.

Ce ne parla Salvatore appassionato d’arte Romana e corresponsabile di un agenzia di Onoranze funebri montesacro alto, un quartiere che ospita diversi siti di interesse storico nella capitale.

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l’urbe era amministrata da una repubblica oligarchica.

Il lungo periodo della Repubblica coincide con la maggior parte delle conquiste romane in Europa e nel Mediterraneo, soprattutto tra il III ed il II secolo a.C.; il I secolo a.C. è invece devastato dai conflitti intestini causati dai mutamenti sociali, ma è anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell’incontro con la cultura ellenistica e riferimento “classico” per i secoli successivi.

L’espansione militare portò il territorio della repubblica, nel 27 a.C., ad includere tutta la penisola italiana, le isole di Sardegna, Corsica e Sicilia, gran parte della Gallia, dell’Iberia, della penisola balcanica, le regioni costiere dell’Asia Minore e del Nord Africa, l’Egitto e la Grecia.

I poteri che prima erano riservati al re (comando dell’esercito, potere giudiziario e massima autorità religiosa) furono assegnati a due consoli e, per quanto riguarda l’ambito religioso, al pontifex maximus. Con la progressiva crescita di complessità dello Stato romano si rese necessaria l’istituzione di altre cariche (edili, censori, questori, tribuni della plebe) che andarono a costituire le magistrature.

Per ognuna di queste cariche venivano osservati tre principi: l’annualità, ovvero l’osservanza di un mandato di un anno (faceva eccezione la carica di censore, che poteva durare fino a 18 mesi), la collegialità, ovvero l’assegnazione dello stesso incarico ad almeno due uomini alla volta, ognuno dei quali esercitava un potere di mutuo veto sulle azioni dell’altro, e la gratuità.

Il secondo pilastro della repubblica romana erano le assemblee popolari, che avevano diverse funzioni, tra cui quella di eleggere i magistrati e di votare le leggi. La loro composizione sociale differiva da assemblea ad assemblea; tra queste l’organo più importante erano comunque i comizi centuriati, in cui il peso nelle votazioni era proporzionale al censo, secondo un meccanismo (quello della divisione delle fasce censitarie in centurie) che rendeva preponderante il peso delle famiglie patrizie. Molte vestigia del passato sono qui ancora visibili, uno dei motivi che spinge molti turisti ad affittare case a Roma, per poter ammirare e sognare questi affascinanti periodi.

A partire dalla riforma agraria, proposta dal tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco nel 133 a.C., le convulsioni politiche divennero sempre più gravi, producendo una serie di dittature, guerre civili, e temporanee tregue armate, nel corso del secolo successivo. Il mondo romano si avviava a divenire troppo vasto e complesso per le istituzioni della Repubblica.

Lo scontro fra i tre uomini forti, Cesare, Pompeo e Crasso divenne inevitabile, quando Cesare rifiutò di consegnare il comando. La sua vittoria sugli altri due gli permise di assumere il comando e il titolo di dictator, acquisendo pieni poteri.

Alla sua morte per mano dei congiurati, però, non seguì la restaurazione della Repubblica ma ad un nuovo periodo di guerre in cui i due contendenti, Augusto e Marco Aurelio, combattevano per avere il potere assoluto, ritenendo la Repubblica ormai superata e spianando la strada all’instaurazione dell’Impero, dei quali abbiamo dei fantastici ricordi sin ad oggi.