Come evacuare da un edificio in caso di incendio

L’evacuazione da un edificio in caso di incendio è una questione di vitale importanza per la sicurezza delle persone. Un incendio può scatenarsi in qualsiasi momento, e se non sei preparato a gestire la situazione, potresti mettere la tua vita e quella degli altri in pericolo.

Quanto sono importanti le porte tagliafuoco per prevenire incendi?

La progettazione di porte tagliafuoco Roma è estremamente importante in caso di incendio, poiché queste porte sono progettate per prevenire la diffusione delle fiamme e del fumo da un’area all’altra dell’edificio. Queste porte sono realizzate con materiali resistenti al fuoco, come acciaio o legno ignifugo, e sono dotate di guarnizioni intumescenti che si espandono quando vengono esposte al calore, sigillando ermeticamente la porta e prevenendo la propagazione del fuoco e del fumo.

In caso di incendio, le porte tagliafuoco possono fornire un’importante barriera di protezione, impedendo alle fiamme e al fumo di diffondersi ad altre aree dell’edificio e consentendo alle persone di evacuare in sicurezza. Inoltre, le porte tagliafuoco possono aiutare a rallentare la progressione dell’incendio, fornendo ai vigili del fuoco il tempo necessario per intervenire e mettere in sicurezza l’edificio.

Le porte tagliafuoco sono quindi un elemento fondamentale nella prevenzione e nella gestione degli incendi in un edificio. Tuttavia, è importante che le porte tagliafuoco siano correttamente installate e mantenute, al fine di garantirne l’efficacia in caso di emergenza. Ciò significa che le porte devono essere testate e certificate da un’organizzazione indipendente, in conformità alle normative di sicurezza antincendio in vigore nel paese in cui si trova l’edificio. Inoltre, le porte devono essere sottoposte a regolari controlli di manutenzione, per verificare che le guarnizioni e le cerniere siano in buone condizioni e che la porta si chiuda correttamente.

Suggerimenti importanti per evacuare da un edificio in caso di incendio

  1. Conosci la tua via di uscita
    La prima cosa che devi fare quando entri in un edificio è identificare le vie di uscita. Osserva attentamente l’edificio e trova la strada più breve per uscire in caso di emergenza. Cerca le uscite di emergenza e segnali di uscita luminosi. Inoltre, cerca di memorizzare la posizione delle scale, delle porte e degli ascensori di emergenza.
  2. Non utilizzare gli ascensori
    Gli ascensori di solito non sono sicuri in caso di incendio. Non utilizzarli mai per evacuare un edificio in fiamme. La maggior parte degli ascensori viene disattivata in caso di emergenza e se tenti di usarli, potresti rimanere intrappolato all’interno.
  3. Mantieniti calmo e non correre
    Mantieniti calmo e non correre. Il panico può portare a errori fatali. Se senti l’odore del fumo o se vedi fiamme, non entrare in panico. Mantieniti calmo e concentrati sulla tua via di uscita.
  4. Copriti il naso e la bocca
    Il fumo può essere molto dannoso per i polmoni. Se sei costretto a passare attraverso una zona fumosa, copriti il naso e la bocca con un pezzo di stoffa o un fazzoletto. Ciò ridurrà l’inalazione di fumo.
  5. Chiudi le porte dietro di te
    Se incontri porte lungo la tua via di uscita, assicurati di chiuderle dietro di te. Ciò contribuirà a rallentare la diffusione del fuoco e del fumo. Inoltre, se senti il calore proveniente da una porta, non aprirla. Potrebbe esserci fuoco al di là.
  6. Non tornare indietro
    Non tornare indietro in un edificio in fiamme. Anche se sei preoccupato per un amico o un animale domestico, non rischiare la tua vita. Una volta che sei fuori, chiama immediatamente i servizi di emergenza e informali di eventuali persone o animali rimasti all’interno.

In conclusione, l’evacuazione da un edificio in caso di incendio è una questione di vitale importanza. Ricorda di conoscere la tua via di uscita, di non utilizzare gli ascensori, di mantenerti calmo, di coprire il naso e la bocca, di chiudere le porte dietro di te e di non tornare indietro. Con queste semplici precauzioni, potrai salvare la tua vita e quella degli altri.

Il piercing: la sua storia fino ad oggi

Il piercing ha una lunga storia che risale a migliaia di anni fa. In molte culture antiche, il piercing era un modo per esprimere l’identità, la spiritualità e la posizione sociale.

Il piercing è una forma di modifica corporea, così come la dermopigmentazione e il tatuaggio correttivo, che può aiutare a esprimere l’individualità e l’auto-espressione. In tutti questi casi è importante scegliere un professionista qualificato ed esperto per eseguire la procedura, poiché ci sono rischi per la salute associati a entrambe le pratiche.

Samantha Sommavilla Roma ad esempio è una specialista nella dermopigmentazione (o trucco permanente) che consiste nell’iniezione di pigmenti nel derma per creare un effetto di trucco duraturo.

Tornando al piercing, le prime tracce risalgono all’antico Egitto, dove si crede che sia stato usato come forma di medicina. I greci e i romani lo hanno poi adottato come un modo per identificare gli schiavi o come un simbolo di coraggio per i guerrieri. Nel XVIII secolo, le orecchie furono i primi piercing comuni nella cultura occidentale e divennero un segno di eleganza e raffinatezza. Tuttavia, il piercing venne gradualmente associato alla cultura punk e underground a partire dagli anni ’70, quando i movimenti di contro-cultura lo adottarono come una forma di espressione individuale.

Nel corso degli anni ’80 e ’90, il piercing è diventato sempre più popolare tra i giovani. Soprattutto in seguito all’esplosione del punk e dell’heavy metal. In questo periodo, il piercing si diffuse anche in altre parti del corpo, come le narici, le labbra, le sopracciglia, il naso e la lingua.

Con l’avvento di Internet e dei social media, il piercing è diventato ancora più accessibile e diffuso. Si è sviluppata una comunità di appassionati di piercing, con forum online e gruppi di supporto. Inoltre, la cultura del piercing si è evoluta, dando vita a stili più elaborati e sofisticati, come il piercing industriale, il piercing del trago, il piercing del setto nasale e il piercing della lingua.

Oggi, il piercing è diventato molto comune, soprattutto tra i giovani, ed è considerato una forma di auto-espressione e di moda. Ci sono numerosi studi di piercing e negozi specializzati in tutto il mondo, che offrono una vasta gamma di servizi e di gioielli per piercing.

Tuttavia, è importante tenere presente che il piercing può comportare alcuni rischi per la salute, come infezioni, cicatrici, danni ai tessuti, allergie e reazioni avverse ai materiali utilizzati per i gioielli. È importante scegliere un professionista qualificato e igienicamente responsabile per eseguire il piercing e seguire le istruzioni di cura e di igiene per evitare problemi.

In generale, il piercing è una forma di auto-espressione che può essere molto gratificante per coloro che lo praticano, ma è importante essere consapevoli dei rischi e delle precauzioni necessarie per evitare problemi di salute.

Internet per la casa: servizio di cui non si può più fare a meno

Avere internet in casa al giorno d’oggi è essenziale sia per poter lavorare, ma anche per studiare…

Con l’avvento della digitalizzazione è fondamentale poter contare su una connessione stabile e veloce che dia sicurezza sotto questo punto di vista.

Pensiamo a chi ad esempio lavora da casa per la realizzazione siti web Roma Capitale, troverà indispensabile sfruttare una connessione veloce che gli consenta non solo di navigare in modo stabile ma anche di gestire senza interruzioni le pagine social,  le attività di email marketing, o di social media marketing dei vari clienti.

Il numero dei gestori che offre questo servizio è estremamente elevato, alcuni sono mobili altri invece sfruttano al rete fissa, ma è importantissimo un confronto delle offerte internet casa per scegliere quella più conveniente per le proprie esigenze.

Nello specifico, in base all’utilizzo che si andrà a fare della rete bisogna preferire un’offerta che comprenda o meno il router e dunque sostenere i costi del noleggio modem, o in alternativa optare per l’attivazione di un canone fisso mensile che offre un piano internet completo così da non avere sorprese successivamente.

Ancora, è da verificare l’eventuale presenza di costi di attivazione, la velocità della rete e la quantità di giga disponibili qualora non sia illimitata l’offerta sottoscritta.

Come scegliere l’offerta internet casa

La scelta dell’offerta internet casa non può prescindere dall’uso che si farà della connessione. Nel caso in cui si passa molto più tempo fuori casa, magari a lavoro, e internet verrà utilizzato poco, è preferibile optare per un’offerta a tempo o a consumo.

Nello specifico, stiamo parlando di un’offerta che garantisce costi bassi a fronte di un uso saltuario o comunque limitato.

Ancora, nel caso in cui sia necessario anche effettuare chiamate, la connessione può essere abbinata all’offerta telefonica così da avere magari un doppio risparmio.

Qualora invece l’uso di internet in casa sia intensivo è bene preferire un’offerta con canone mensile ma internet illimitato. Optando magari per quelle che prevedono l’alta velocità della rete, magari in modalità 100 mega.

In questi casi è essenziale verificare in primis la possibilità di ottenere la copertura nella zona in cui si abita, a fronte dell’esistenza di un impianto di fibra o adsl.

Se ciò non è possibile l’unica alternativa valutabile è quella delle offerte mobili, spesso ancora più convenienti e funzionali rispetto a quelle che si possono trovare presso gli operatori fissi.

La ricerca dell’operatore fisso più adatto non può che passare dalla verifica dell’esistenza di infrastrutture valide che garantiscono una buona rete. In alternativa, sarà impossibile ottenere il buon funzionamento dei dispositivi poiché la rete wireless o adsl non fornirà il segnale sufficiente per il servizio richiesto.

Le diverse tipologie di offerte

Sempre in relazione alla tipologia di offerta internet da preferire è bene verificare in primis le proprie necessità ma anche le offerte disponibili.

Spesso infatti ci sono opzioni convenienti sotto il punto di vista della qualità ma anche dei servizi aggiuntivi.

C’è la possibilità ad esempio di includere all’interno della propria offerta internet il noleggio del router e del modem, oppure di procedere all’acquisto separato.

Alcune offerte, inoltre, prevedono persino la possibilità di usufruire di servizi aggiuntivi oltre ad internet come la possibilità di ottenere abbonamenti che comprendono la pay tv o altri servizi che possono essere utili in casa.

Chi non vuole rinunciare al telefono fisso può in tutta semplicità includerlo nell’abbonamento internet, beneficiando di un prezzo complessivo inferiore rispetto alla sottoscrizione di due abbonamenti differenti.

La tecnologia wireless ha ampliato la possibilità di usufruire di internet che è indispensabile per l’attivazione di alcuni accessori domestici.

Internet in casa: le soluzioni

In relazione alla tipologia di infrastrutture disponibili si può scegliere la tipologia di internet in casa più adatta al proprio bisogno.

Le offerte mobili a parità di prezzo sono quelle che vengono preferite dalla maggior parte di chi è alla ricerca di un abbonamento versatile e dinamico.

Al contrario, l’adsl oppure la fibra sono la soluzione preferita di chi predilige l’uso intensivo di internet e necessita di una connessione stabile e veloce che supporti più di un solo apparecchio. Soluzione per cui è possibile beneficiare inoltre di un prezzo fisso o bloccato che non cambia nel corso del tempo.

Prima della sottoscrizione del contratto un consiglio è quello di verificare prima la validità della connessione, grazie allo speed test si può vedere il funzionamento di internet sottoscrivendo in seguito il contratto. Successivamente, si potrà scegliere la promozione o l’offerta più adatta al servizio ricercato, con o senza telefono fisso e preferibilmente in modalità wifi.

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Soldi Soldi Soldi

Tutti sembrano desiderare la ricchezza, pochi la raggiungono. Perché? La maggiori parte di noi ha un conflitto interiore che ci tiene lontani dai soldi. Scopri con poche e semplici domande se anche per te “fare i soldi” è impossibile.

Uno dei temi più ricorrenti su cui lavoro con i miei clienti è quello dei soldi, come come evidenziano anche le persone che si occupano di Realizzazione Siti Web Roma. Alla domanda “come posso essere utile” le risposte più ricorrenti sono infatti “non ho mai soldi, voglio guadagnare più soldi, sono stanco di essere povero, voglio guadagnare soldi facilmente…”

Come accade per molti altri argomenti, con l’utilizzo di poche e semplici domande si può scoprire che molte persone hanno un conflitto interno che impedisce loro di raggiungere ciò che desiderano. Prima domanda. CHE COSA PENSI DEI SOLDI? “Sono lo sterco del diavolo” è la risposta di una persona che “casualmente” ha perso quasi tutti i soldi della famiglia. Altre definizioni che sento spesso: “sono la cosa peggiore del mondo, sono sporchi, dovrebbero essere eliminati“.

In poche parole, le persone da una parte desiderano i soldi, dall’altra li rifiutano. Seconda domanda. PUOI PENSARE A DELLE CONSEGUENZE NEGATIVE AL FATTO DI ESSERE RICCO? “Non voglio diventare volgare, superficiale, arrogante, i ricchi sono tutti falsi e arroganti, ho paura dell’individia delle altre persone, se fossi ricco mi prenderebbero per un ladro…” Niente male per chi desidera fare i soldi.

Altra domanda che fornisce spunti molto interesssanti. QUALI SONO I BENEFICI DI ESSERE POVERO? Spesso, quando una persona si rivolge a me per guadagnare più soldi, i benefici di essere povera sono di gran lunga superiori a quelli di essere ricca. Che sorpresa!

Altra domanda. MI PUOI FARE DEGLI ESEMPI DI PERSONE RICCHE CHE CONOSCI DI CUI HAI STIMA? Se anche questa risposta è negativa, proseguo con un test muscolare kinesiologico sui soldi. Ovvero chiedo alla persona di tenere in mano due o tremila euro per vedere qual è la risposta del corpo. Se l’organismo perde forza, abbiamo la “prova provata” che c’è un conflitto interiore riguardo ai soldi. Perchè la mente mente, il corpo no. Quindi si utilizzano bilanciamenti, visualizzazioni e altre potenti e semplici tecniche per risolvere il conflitto. E i soldi arrivano. Che sorpresa!

Calcolare Il Peso Forma Ideale

Per calcolare il peso forma ideale, si ricorre spesso a delle formule matematiche che per un verso o per l’altro mal si adattano ad ogni situazione.

Di queste formule se ne trovano tantissime soprattutto in internet, ecco alcuni esempi di formule per calcolare ilpeso forma ideale

  • formula di Lorenz
  • formula di Broca,
  • formula di Wan der Vael
  • formula di Berthean
  • formula di Perrault

Generalmente queste formule non tengono in considerazione la “corporatura” della persona, un longilineo o un “brachitipo” dovranno sicuramente calcolare il peso forma ideale in maniera differente a parità di altezza, alcune di queste addirittura non fanno distinzione tra donna e uomo. Si tratta di qualcosa di cui va tenuto conto anche quando si parla di offerte pulizia denti Roma: si tratta infatti, di un tipo di lavoro delicato che deve essere compiuto da professionisti nell’ambito della capitale (e non solo).

Inoltre, è fondamentale osservare come il peso della massa magra, è di gran lunga più elevato di quello della massa grassa, di conseguenza più voluminosa, ne deriva che nel calcolare il peso forma ideale bisogna tenere conto pure dell’attività fisica della persona, e considerare che chi è più muscoloso pesa di più ed ha un peso forma ideale nettamente più alto di chi invece è sedentario.

La differenza tra chi fa sport e no

Calcolare il peso forma ideale per gli sportivi ha delle variazioni sensibili rispetto ad una persona con le stesse misure scheletriche ma che non fa sport.

C’è da aggiungere che anche l’età ha una certa influenza nel calcolo del peso forma ideale, in quanto con l’aumentare dell’età le proporzioni tra la massa magra e la massa grassa varia, di conseguenza vara anche il rapporto ideale tra altezza e peso. Le persone più su d’età possono quindi permettersi di avere qualche chilo in più pur restando in peso forma ideale.

Vignette umoristiche: benefici e utilità

Davvero possiamo considerare vignette e fumetti letteratura per bambini e ragazzi? No, certamente. Esistono vignette satiriche, non adatte o non comprensibili che a un pubblico adulto, così come esistono vignette e strisce a fumetti – Dilbert di Scott Adams, per esempio – che soltanto gli adulti possono apprezzare.

Una vignetta umoristica spinge al sorriso, dunque è un toccasana per lo stress quotidiano. E è di sicuro una buona forma di intrattenimento. Secondo quanto risulta dalla ricerca portata avanti da Agenzia SEO Roma e Lazio, chi legge spesso vignette di carattere umoristico ottiene benefici a livello psicologico notevoli. Sono molte le persone che, tramite fumetti o semplici strisce sui giornali, riescono a sorridere con cadenza quotidiana.

Le vignette umoristiche come ausilio per l’apprendimento

Non soltanto nei libri di scuola si trovano testi arricchiti di vignette, usate sia per aiutare la spiegazione di determinati concetti sia come puro riempitivo, che comunque ha la sua utilità perché riduce la naturale noia e il conseguente disinteresse per le materie scolastiche.

Uno studio effettuato negli anni passati dall’Università della Malesia ha riportato che soltanto il 24% degli studenti aveva letto i materiali di un corso, materiali pubblicati esclusivamente in forma testuale.

Gyselinck & Tardieu (1999) sostengono che quando un’informazione è ben integrata con un’illustrazione, agisce come una doppia informazione, quindi accresce le sue prestazioni.

Alcuni ricercatori hanno invece scoperto che un disegno umoristico, o anche una striscia a fumetti, danno agli studenti l’impressione che il testo non sia serio.

Altri ricercatori hanno invece sottolineato l’importanza delle illustrazioni in un testo, grazie alla teoria della doppia codifica (Sadoski & Paivio, 2001), secondo la quale le informazioni sono elaborate da due sistemi, uno verbale, per le informazioni linguistiche, e uno non verbale.

L’antica storia di Cremona

Fondata nel 218 a.C. dai Romani in posizione strategica per la difesa e le comunicazione, grazie al Po, nel 90 a.C. conta già oltre 6000 abitanti, cittadini romani. Nel 553 d.C. viene incorporata nell’Esacrato bizantino, diventando testa di ponte dell’Impero d’Oriente. Dal 573 al 603 resiste alle invasioni longobarde, ma in quell’anno viene al fine conquistata e distrutta da Agilulfo che ne spartisce il territorio fra Brescia e Bergamo.

Nel VIII secolo Cremona venne ricostruita da Liutprando e la parte entro le mura resta sotto il governo del Vescovo Landolfo. Cacciato Landolfo nel 1022, la città aderisce nel 1093 ad un’alleanza anti-imperiale promossa da Matilde di Canossa ed acquista dignità di Comune: di questo periodo la costruzione degli edifici che contornano la piazza principale. Da tenere conto che, già allora, era possibile ottenere la lucidatura marmo Roma a prezzi convenienti, con costi notevoli anche per l’epoca. Dopo alterne vicende politiche Cremona conosce, nella seconda metà del 1200, un periodo di fiorente sviluppo economico e demografico grazie al commercio del fustagno: alla fine del Quattrocento la città ospita ben 80.000 abitanti.

Nel 1334 la città si sottomette ad Azzone Visconti che ne trasforma il porto da commerciale a militare. L’annessione a Milano si conclude nel 1420 con la vendita della città a Filippo Maria Visconti per 40.000 fiorini d’oro. Con il matrimonio di Bianca Maria Visconti con Francesco Sforza, Cremona passò sotto gli Sforza e conobbe un cinquantennio di prosperità. Ma le traversie della città non sono finite: sotto il dominio francese fino al 1499 passa poi ai veneziani e poi di nuovo sotto i francesi nel 1509. La Francia la perde nel 1535 e Cremona passa sotto il dominio spagnolo dove conosce un periodo economicamente buio. Nel 1702 con la Convenzione di Ginevra passa all’Austria e quasi un secolo dopo di nuovo accoglie i francesi, ma solo per pochi anni, perchè nel 1802 diviene parte della Repubblica Italiana e poi del Regno d’Italia. Nel 1815 è di nuovo austriaca, ma nel 1859 viene annessa al Piemonte.

Monumenti di Cremona

Il Torrazzo, simbolo della città, è anche una delle torri campanarie più alte d’Italia, con i suoi 111 metri. La sua costruzione segue quattro fasi successive, ognuna della quali porta ad un ulteriore innalzamento: la prima parte si fa risalire all’XIII secolo, l’ultima, la guglia marmorea, risale al 1309.

La Loggia dei Militi risale al 1292 ed è uno dei più bei palazzi lombardi. Ospitava la Società dei Militi di cui facevano parte i più facoltosi ed importanti cittadini cremonesi e del contado; qui la Società teneva riunioni, custodiva le bandiere, ruoli e gli statuti particolari. Sotto il Loggiato si può ammirare lo stemma marmoreo della città, prima affisso su Porta Margherita, abbattuta nel 1910.

Il teatro Ponchielli, già Concordia, venne eretto nel 1806 sui resti del precedente teatro Nazari, distrutto da un incendio. Il progetto di Luigi Canonica, subì, nel corso degli anni, numerose modifiche ed una parziale ricostruzione nel 1824, ma vi si ritrova ancora l’impronta neoclassica data dal Canonica. Dal 1986 è di proprietà del Comune. E’ visitabile su prenotazione da effettuare agli uffici amministrativi ai recapiti indicati.

Situato in piazza del Comune, accanto ad altri pregevolissimi monumenti, il Duomo risale al 1190, anno dell’inaugurazione. Solo nel al 1196 si tenne la consacrazione della Cattedrale ai patroni, Sant’Archelao e Sant’Imerio, da parte del vescovo di Cremona Sicardo. La parte superiore della costruzione, così come il rivestimento marmoreo della facciata principale sono posteriori. L’interno si presenta a tre navate ed ospita arazzi del XVI secolo, affreschi di Giovanni da Pordenone, di Bernardino Gatti, del Boccaccino e di Antonio Campi.

Roma e la repubblica romana

La capitale d’Italia si è aggiudicata più di 10 anni fa, il Bit tourism award 2009 nella categoria “città italiana”. E la città negli anni non solo si conferma la città più amata dai turisti per il suo bellissimo patrimonio architettonico, ma anche grazie alla ricchezza di mostre ed eventi proposti, capaci di sorprendere e coinvolgere turisti italiani e stranieri. Roma è erede di un passato glorioso, è stata capitale di un immenso impero quando in altri luoghi a malapena esistevano strutture statali. Moltissimi sono quindi i luoghi da visitare affittando degli alloggi a Roma anche per brevi periodi. Uno dei momenti più interessanti della sua storia fu quello della Repubblica.

Ce ne parla Salvatore appassionato d’arte Romana e corresponsabile di un agenzia di Onoranze funebri montesacro alto, un quartiere che ospita diversi siti di interesse storico nella capitale.

La Repubblica romana (Res publica Populi Romani) fu il sistema di governo della città di Roma nel periodo compreso tra il 509 a.C. ed il 27 a.C., quando l’urbe era amministrata da una repubblica oligarchica.

Il lungo periodo della Repubblica coincide con la maggior parte delle conquiste romane in Europa e nel Mediterraneo, soprattutto tra il III ed il II secolo a.C.; il I secolo a.C. è invece devastato dai conflitti intestini causati dai mutamenti sociali, ma è anche il secolo di maggiore fioritura letteraria e culturale, frutto dell’incontro con la cultura ellenistica e riferimento “classico” per i secoli successivi.

L’espansione militare portò il territorio della repubblica, nel 27 a.C., ad includere tutta la penisola italiana, le isole di Sardegna, Corsica e Sicilia, gran parte della Gallia, dell’Iberia, della penisola balcanica, le regioni costiere dell’Asia Minore e del Nord Africa, l’Egitto e la Grecia.

I poteri che prima erano riservati al re (comando dell’esercito, potere giudiziario e massima autorità religiosa) furono assegnati a due consoli e, per quanto riguarda l’ambito religioso, al pontifex maximus. Con la progressiva crescita di complessità dello Stato romano si rese necessaria l’istituzione di altre cariche (edili, censori, questori, tribuni della plebe) che andarono a costituire le magistrature.

Per ognuna di queste cariche venivano osservati tre principi: l’annualità, ovvero l’osservanza di un mandato di un anno (faceva eccezione la carica di censore, che poteva durare fino a 18 mesi), la collegialità, ovvero l’assegnazione dello stesso incarico ad almeno due uomini alla volta, ognuno dei quali esercitava un potere di mutuo veto sulle azioni dell’altro, e la gratuità.

Il secondo pilastro della repubblica romana erano le assemblee popolari, che avevano diverse funzioni, tra cui quella di eleggere i magistrati e di votare le leggi. La loro composizione sociale differiva da assemblea ad assemblea; tra queste l’organo più importante erano comunque i comizi centuriati, in cui il peso nelle votazioni era proporzionale al censo, secondo un meccanismo (quello della divisione delle fasce censitarie in centurie) che rendeva preponderante il peso delle famiglie patrizie. Molte vestigia del passato sono qui ancora visibili, uno dei motivi che spinge molti turisti ad affittare case a Roma, per poter ammirare e sognare questi affascinanti periodi.

A partire dalla riforma agraria, proposta dal tribuno della plebe Tiberio Sempronio Gracco nel 133 a.C., le convulsioni politiche divennero sempre più gravi, producendo una serie di dittature, guerre civili, e temporanee tregue armate, nel corso del secolo successivo. Il mondo romano si avviava a divenire troppo vasto e complesso per le istituzioni della Repubblica.

Lo scontro fra i tre uomini forti, Cesare, Pompeo e Crasso divenne inevitabile, quando Cesare rifiutò di consegnare il comando. La sua vittoria sugli altri due gli permise di assumere il comando e il titolo di dictator, acquisendo pieni poteri.

Alla sua morte per mano dei congiurati, però, non seguì la restaurazione della Repubblica ma ad un nuovo periodo di guerre in cui i due contendenti, Augusto e Marco Aurelio, combattevano per avere il potere assoluto, ritenendo la Repubblica ormai superata e spianando la strada all’instaurazione dell’Impero, dei quali abbiamo dei fantastici ricordi sin ad oggi.

Libri , tra promozione e rimozione

Oltre il 40% degli italiani non legge i quotidiani o li legge meno di una volta a settimana: se leggono poco i genitori leggono poco anche i figli, infatti di libri ragazzi non se ne vede nemmeno l’ombra. Impressiona il fatto che oltre la metà degli adolescenti maschi non legga alcun libro o comunque meno di uno l’anno.

Leggere è un privilegio esclusivo degli esseri umani: nessun’ altra creatura vivente possiede le stesse capacità. Attraverso la lettura possiamo venire a contatto con centinaia di migliaia di altre vite oltre che con la nostra e possiamo comunicare con saggi e filosofi che sono vissuti anche migliaia di anni fa.

Allo stesso modo, tra un libro è l’altro è possibile anche passare qualche momento di puro divertimento e relax. Per esempio, in occasione del Capodanno Sheraton Roma 2020, nella splendida cornice romana, si può godere di un 31 dicembre assolutamente indimenticabile. Leggere è come fare un’escursione. Si può viaggiare in tutte le direzione e conoscere nuovi luoghi e nuove persone. I libri per ragazzi spesso ci trasportano in altri paesi dove possiamo incontrare personaggi che possono diventare i nostri maestri di vita, che possono aiutarci a trovare le risposte ai nostri quesiti. I libri possono dare l’opportunità di partecipare a una spedizione con Alessandro Magno o di diventare amici di persone come Socrate o Platone e intrattenere una conversazione con loro.

Le grandi opportunità offerte dai libri

Secondo il matematico e filosofo francese Blaise Pascal (1623 – 62) le persone sono “canne pensanti”. E leggere è essenziale per pensare. E’ importante trovare il tempo per leggere e riflettere seriamente sulle cose.

La forza della lettura, in effetti, risiede nel fatto che permette di sviluppare la propria immaginazione e la capacità di pensare. Leggere permette di creare un qualcosa nella propria mente, nella propria vita. Dà sostanza alla crescita della persona evitando così di rimanere ottusi.

Cerchiamo di pensare a che cosa unisce e rende uguali e cosa distingue e rende diversi i ragazzi e le ragazze d’Europa e del Mondo? Li unisce la voglia di imparare, la curiosità che li spinge a interrogare il Mondo e a porre mille domande. Li unisce, inoltre, il diritto ad una nascita non violenta, alla salute, ad essere riconosciuti soggetti autonomi, il bisogno e diritto all’istruzione, alla conoscenza e alla creatività.

Cosa, invece, differenzia i ragazzi e le ragazze del Mondo? Li differenzia l’accento e i suoni della lingua, la propria cultura, l’irripetibilità del proprio modo di essere, pensare, esprimersi e comunicare. Differenze queste che sono valori e risorse, diritti da rivendicare, rispettare e far rispettare. Troppo spesso, tuttavia, tali differenze si traducono in trappole che fanno scattare processi di esclusione e discriminazione.

Cultura e interculturalità

Come passare da una società multiculturale, caratterizzata dalla presenza di una crescente pluralità di etnie, lingue e culture tra loro separate e talvolta ostili, ad una società interculturale, di produttiva interazione e integrazione in cui le varie culture siano in grado di dare e prendere elementi della propria specificità? Se l’interculturalità consiste nella disponibilità ad uscire dai confini della propria cultura per entrare nei territori di altre culture e apprendere a vedere, conoscere ed interpretare la realtà secondo schemi e sistemi simbolici differenziati e molteplici, un progetto di educazione interculturale comporta lo sviluppo di pensiero aperto e flessibile. La scuola è uno dei luoghi nevralgici per la costruzione di tali obiettivi, e deve poter essere uno spazio di arricchimento di ogni allievo, ma anche di orientamento.

Le barriere etniche, linguistiche, culturali, mentali e relazionali si abbattono con la conoscenza e quindi anche con la lettura di libri che aiutano i giovani ad andare verso gli altri e quindi a comprendere le differenze, con la padronanza di strumenti di pensiero in grado di interpretare i caratteri di connessione e di integrazione che unificano e collegano le varie culture. Per costruire pensiero e personalità interculturali occorre poter offrire ai ragazzi una molteplicità di alfabeti e di saperi, attraverso cui apprendere a vivere la pluralità come costitutiva dei sistemi viventi e di quelli simbolico-culturali. Solo attraverso alfabeti e saperi molteplici e articolati è, infatti, possibile difendere l’identità e la propria autonomia intellettuale, contrastare la dipendenza e l’omologazione.

Ballo e musica sono delle arti: non ce lo dimentichiamo!

La musica dovrebbe essere prima di tutto educazione alla vita. Se impari a “pensare la musica” capisci la relazione tra passione e disciplina, la necessità di aprirsi agli altri. (cit. di Daniel Barenboin)

Comporre una canzone, cantarla ed accompagnarla con gli strumenti giusti, creare una coreografia o eseguire un ballo alla perfezione sono arti complicate al pari dell’esecuzione di un quadro o di una scultura, che consideriamo opere d’arte. Ormai si assiste al proliferare di talent show di vario genere (da “X factor” ad “Amici di Maria De Filippi”, da “The Voice” a “Italian’s got talent”) seguitissimi dal pubblico e tutti incentrati sul talento canoro, musicale o nel ballo con una conseguente banalizzazione di questi doni della natura.

Tutto sembra alla portata di tutti mentre in realtà si tratta di arti complesse che oltre al talento naturale richiedono impegno, studio e costanza. Nascono sempre più baby fenomeni e gruppi musicali giovanissimi dal rapido successo ma anche dalla rapida sparizione (non sempre ma in molti casi): ricordiamo Britney Spears ai vecchi tempi, balli come la Macarena o la Lambada che hanno spopolato mentre adesso ci sono il Gangam style, Taylor Swift, Lana del Rey, gli One direction e tanti altri nuovi “fenomeni” nati all’improvviso.

Si assiste anche al proliferare di una grande varietà di scuole di musica (chitarra, pianoforte, tastiera, batteria e chi più ne ha più ne metta), di canto, di danza e di recitazione e ad una sorta di commercializzazione sia nella produzione artistica che nell’insegnamento. Aumentano le scuole ed aumentano le iscrizioni ai corsi sull’onda anche del successo dei programmi televisivi.

Studiare ballo e musica però dovrebbe essere considerato come un percorso molto serio improntato oltre che alla creatività anche alla fatica e al sacrificio, sempre indispensabili per ottenere risultati di qualità. A volte però si tende a dimenticarlo e ad affrontare queste strade con poca consapevolezza e superficialità ritenendo che tutti possano diventare grandi ballerini o grandi cantanti, con le relative delusioni o bassa qualità.

Se vogliamo iscriverci ad una scuola di musica, di canto o di danza è importante sceglierla con cura considerando, oltre che le nostre reali attitudini, anche e soprattutto la competenza degli insegnanti, le solide basi teoriche, la loro preparazione, i metodi pedagogici utilizzati, l’attenzione allo studente e l’assenza di improvvisazione. Evitare di approcciarsi a queste arti con superficialità è un requisito molto importante per preservarne la qualità e il valore.

L’arte è una cosa seria!

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